Non è facile raccontare la storia di Giovanni (il nome è di fantasia) e dei suoi familiari, colpiti dalla grave malattia del proprio congiunto, macchinista presso una società ferroviaria, venuto a mancare per aver contratto una grave patologia per la continua e persistente esposizione all’amianto (dagli anni ’50 agli anni ’90).

Abbiamo assistito gli eredi nella causa di risarcimento del danno, riuscendo a dimostrare il nesso di causalità tra la patologia contratta nel 2000 e la sua esposizione all’amianto lungo l’arco della sua vita lavorativa.
Lo studio legale ha verificato e provato dinanzi al giudice di Ancona le oggettive condizioni dell’ambiente di lavoro nel quale Giovanni ogni giorno prestava la sua opera.
E ha potuto dimostrare l’entità della esposizione, tale da provocare la malattia poi dimostratasi fatale.
La prova della entità dell’esposizione all’amianto, tale da provocare l’insorgenza del Mesotelioma Pleurico, è stata possibile utilizzando un algoritmo formulato nel 1993  dall’ente tedesco Berufsgenossenchaften, algoritmo ampiamente riconosciuto anche nei Tribunali italiani.

Di cosa si tratta? L’algoritmo permette di determinare il valore dell’esposizione media a fibre di amianto sulla base delle ore, o frazioni di ore giornalmente trascorse in presenza di una specifica concentrazione dell’inquinante che coincide con il tempo giornaliero di effettivo svolgimento dell’attività lavorativa comportante l’esposizione alle fibre di amianto aereodisperse, considerando una giornata lavorativa della durata di 8 ore per complessive 240 giornate lavorative annue.

Il rapporto di causalità tra la malattia e l’attività lavorativa era assolutamente certo nel caso di specie;  a conferma di ciò vale il riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL.
Ma lo Studio Palcani ha ulteriormente dimostrato l’insorgenza del rapporto di causalità, facendo leva su altri tre elementi.

Un primo rapporto di causalità è individuabile nella previsione normativa della patologia laddove nella lista delle malattie professionali protette nel settore dell’industria, di cui al DPR   13/04/1994 n.336, alla voce 56) si legge “Malattie neoplastiche causate dall’asbesto: mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale, carcinoma del polmone”.

Un secondo rapporto di causalità scaturisce dall’accertato rapporto esistente tra la patologia sofferta da Giovanni e le mansioni di aiuto macchinista e di macchinista, espletate dal dipendente.

Il terzo rapporto di causalità afferisce alla caratteristica evoluzione clinica della malattia le cui manifestazioni morbose sopravvenute venivano etiologicamente collegate alla malattia stessa