La signora Maria (il nome è di fantasia), in seguito a dolore epigastrico di forte intensità associato a sudorazione algida e nausea, veniva trasportata dal 118 presso l’Area di Emergenza Urgenze con priorità 3 verde; seguiva ricovero e dimissione il giorno successivo con diagnosi “colica addominale”.
Successivamente la paziente giungeva nuovamente al Pronto Soccorso con forte dolore toracico e veniva ricoverata con urgenza al reparto di Cardiologia con diagnosi principale “infarto miocardico pregresso”; veniva quindi sottoposta a “coronarografia: ateromasia coronarica con interessamento critico della coronaria destra e di un esile CX; PTCA/DES al tratto medio della coronaria destra”.
Dopo lungo ricovero e intervento chirurgico veniva dimessa con prescrizione terapeutica “a vita”.
Alla luce di quanto sopra esposto ed alle conseguenze derivate dalla errata diagnosi, al fine di ottenere l’integrale ristoro dei danni subiti dalla signora ed a titolo di giusto indennizzo veniva avanzata richiesta di risarcimento del danno per la responsabilità professionale.
Le veniva perciò riconosciuto dal Tribunale di Terni, il risarcimento del danno, avendo lo studio legale Palcani potuto addurre prove di nesso causale tra l’errata diagnosi, il conseguente omesso intervento dei medici e la patologia di infarto miocardico.
Il Sig. Giacomo (il nome è di fantasia), in seguito a diagnosi di “stenosi
aortica severa”, veniva sottoposto ad intervento chirurgico di “sostituzione
valvolare aortica con protesi meccanica”.
Il decorso operatorio presentava paresi della corda vocale sinistra, ritardo nell’innesco della deglutizione e penetrazione laringea con inalazione tracheale del bolo e successiva disfunzione articolare della spalla destra per alterazione degenerativa della cuffia dei rotatori nei tendini sovraspinoso e sottoscapolare.
Veniva trattato quindi con sondino nasogastrico e sottoposto ad intenso trattamento riabilitativo e rieducativo logopedico.
Al termine del trattamento purtroppo residuavano lesione iatrogena corda vocale sinistra in rapporto all’anestesia nella fase di estubazione, gravi disfunzioni fonatorie e deglutitorie, difficoltà ad assumere cibi solidi, limitazione funzionale della spalla destra in relazione alle manovre di trasferimento dalla barella al lettino e viceversa.
Avendo appurato i presupposti giuridici per poter avanzare richiesta di risarcimento del danno subìto il paziente, assistito dallo studio Palcani, ricorreva al Tribunale di Firenze che accertava il nesso causale tra le sopravvenute nuove patologie e il trattamento sanitario a cui era stato sottoposto, riconoscendo al Sig. Giacomo il diritto ad essere risarcito per i danni alla salute subìti.